Questo nanolotto è uno dei vincitori della Cup of Excellence 2018 in Nicaragua. Ha ottenuto infatti il secondo posto complessivo nella competizione, con un punteggio in tazza pari a 90.42, sbaragliando gran parte dei 35 lotti selezionati per la finale nazionale e venendo incluso tra i Presidential Cafés (migliori cinque lotti).

Al di là del punteggio e della classifica, questo nanolotto è veramente unico.

Si tratta infatti di un varietale ibrido cosiddetto F1, denominato Centroamericano. È stato infatti ottenuto incrociando due Arabica geneticamente distanti, ovvero la varietà autoctona dell’Etiopia denominata Rume Sudan e l’ibrido di Sarchimor, ed utilizzando soltanto le piante nate direttamente dall’incrocio (first generation offsprings), da cui il nome “F1”. Si tratta di un caffè eccezionale in quanto già nel 2017 aveva vinto la Cup of Excellence, piazzandosi al terzo posto e suscitando scalpore in quanto mai un ibrido aveva raggiunto un cup score così alto. Nei due anni precedenti aveva vinto la coppa nuovamente, classificandosi tra i primi venti lotti a livello nazionale.

Mentre questo approccio all’ibridazione è piuttosto comune per altre specie coltivabili (ad esempio gran parte degli ibridi di mais sono ottenuti in questo modo), esso rappresenta una tecnica innovativa e promettente per i caffè.

Quando abbiamo visto per la prima volta questo microlotto di eccezionale qualità, quindi, non siamo riusciti a trattenerci ed abbiamo voluto provarlo!

Il microlotto è stato coltivato nella zona di Nueva Segovia nella piantagione denominata “La Promesas de San Blas” di Gonzalo Adan Castillo, che aveva precedentemente lavorato per oltre vent’anni come direttore generale di una delle principali aziende esportatrici di caffè del Nicaragua. Si tratta di un podere di nuova costruzione, situato tra i 1200 e 1300m slm ed acquistato nel 2010 quando era completamente in rovina. Da allora è piantato a nuovo con caffè di nuova generazione. L’intera piantagione è under shades , ovvero il caffè è piantato sotto alberi più alti (cedri, mogani, noci, ingas ed altri) che lo mantengono all’ombra.

Il caffè è stato lavorato secondo un processo honey. Dalle ciliegie, raccolte a mano quando raggiungono un perfetto livello di maturazione, viene dapprima rimossa la buccia e gran parte della mucillagine, lasciando soltanto un piccolo strato di polpa attaccato ai chicchi. Questi sono quindi asciugati al sole disposti in uno strato sottile su letti rialzati. I chicchi sono girati più volte al giorno per evitare fermentazioni indesiderate e coperti durante le ore più calde del giorno e della notte, finchè il livello di umidità si abbassa raggiungendo il livello desiderato. Per ulteriori informazioni si veda il video a fondo pagina, dove Gonzalo Adan Castillo sipega il suo particolare approccio alla coltivazione del caffè, alla fermentazione dello stesso e racconta dei successi ottenuti.

I giudici della cup of excellence hanno descritto il profilo aromatico di questo caffè come caratterizzato da note di rosa, miele, gelsomino, pesca, pera, malto, uva bianca, mela verde, caramello, brownie, melone. L’acidità è stata giudicata complessa, citrica, simile all’arancia. Retrogusto persistente, mieloso e ricco. Abbiamo ritrovato molte di queste note, in particolare quelle fruttate, e la piacevole acidità e dolcezza, che sicuramente anche voi riscontrerete in tazza!